Sì, i magneti AlNiCo possono essere rimagnetizzati dopo la smagnetizzazione e il processo richiede in genere attrezzature specializzate, come caricatori a impulsi ad alta corrente o dispositivi a scarica capacitiva.
Meccanismo di rimagnetizzazione dei magneti AlNiCo
I magneti in AlNiCo derivano la loro coercività dall'anisotropia di forma dei precipitati (fase α1) formati durante la decomposizione spinodale. Se sottoposti a un campo smagnetizzante o a stress termico, questi precipitati possono riallinearsi, riducendo la coercività e la densità di flusso magnetico. La rimagnetizzazione comporta il riorientamento dei domini magnetici per ripristinare lo stato di magnetizzazione originale.
Attrezzatura necessaria per la rimagnetizzazione
- Caricabatterie ad impulsi ad alta corrente:
- Questi dispositivi generano singoli impulsi ad alta corrente (fino a 15.000 A) per magnetizzare efficacemente le leghe AlNiCo.
- La durata dell'impulso è in genere di 3-5 secondi, garantendo energia sufficiente per riallineare i domini magnetici.
- Tra gli esempi figurano i modelli LIST-MAGNETIK DE-MAG 500 e UKI-MD500, progettati sia per applicazioni di magnetizzazione che di smagnetizzazione. Questi dispositivi sono dotati di tensione regolabile (50–510 V), controllo tramite PLC (Programmable Logic Controller) e compatibilità con diverse configurazioni di bobine.
- Dispositivi a scarica capacitiva:
- Questi sistemi immagazzinano l'energia elettrica nei condensatori e la rilasciano istantaneamente creando un forte campo magnetico.
- Sono adatti per magnetizzare magneti AlNiCo in applicazioni che richiedono un controllo preciso dell'intensità e della durata del campo magnetico.
- Dispositivi magnetizzanti:
- Dispositivi di fissaggio personalizzati mantengono in posizione il magnete AlNiCo durante il processo di rimagnetizzazione.
- Gli apparecchi sono adattati alla geometria del magnete per garantire una magnetizzazione uniforme e ridurre al minimo la dispersione del flusso magnetico.
Processo di rimagnetizzazione
- Preparazione:
- Pulire il magnete AlNiCo per rimuovere eventuali contaminanti che potrebbero interferire con il processo di magnetizzazione.
- Posizionare il magnete all'interno del dispositivo di magnetizzazione, assicurandosi che sia correttamente allineato con la bobina.
- Magnetizzazione:
- Collegare il dispositivo magnetizzante al caricabatterie a impulsi ad alta corrente o al dispositivo a scarica capacitiva.
- Impostare la tensione e la durata dell'impulso desiderate in base alle specifiche del magnete e all'intensità del campo magnetico richiesta.
- Avviare l'impulso di magnetizzazione, che genera un forte campo magnetico per riallineare i domini magnetici.
- Verifica:
- Utilizzare un magnetometro o un gaussmetro per misurare la densità di flusso superficiale e la coercività del magnete rimagnetizzato.
- Confrontare i valori misurati con le specifiche originali per assicurarsi che il processo di rimagnetizzazione abbia avuto successo.
Fattori che influenzano il successo della rimagnetizzazione
- Geometria magnetica : i magneti con un rapporto lunghezza/diametro (L/D) più elevato sono più resistenti alla smagnetizzazione e più facili da rimagnetizzare grazie alla loro intrinseca anisotropia di forma.
- Temperatura : la rimagnetizzazione deve essere eseguita a temperatura ambiente o a temperature leggermente elevate per migliorare la mobilità della parete del dominio.
- Campi esterni : evitare forti campi smagnetizzanti durante il processo di rimagnetizzazione per impedire una nuova smagnetizzazione.